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venerdì 31 marzo 2017

Al giardino ancora non l'ho detto

Al giardino ancora non l'ho detto,
non ce la farei.
Nemmeno ho la forza adesso
di confessarlo all'ape.
Non ne farò parola per strada,
le vetrine mi guarderebbero fisso,
che una tanto timida,
tanto ignara
abbia l'audacia di morire.
Non devono saperlo le colline,
dove ho tanto vagabondato,
ne va detto alle foreste amanti
il giorno che me ne andrò
e non lo si sussurri a tavola,
ne si accenni sbadati, en passant,
che qualcuno oggi
penetrerà dentro l'Ignoto.
( Emily Dickinson, I haven't told my garden yet)

Al giardino ancora non l'ho detto è uno dei libri di Pia Pera.
Il giardino, le piante, il giardiniere, l'uomo e la natura, la malattia, le cure, le speranze, i venditori di speranza, le forze che abbandonano il corpo, l'insonnia, la sofferenza, la morte.

E' tempo amica mia,
è tempo
Pace impetra il cuore
Si rincorrono uno dietro l'altro i giorni
E ciascuna ora si porta via
Un frammento d'esistenza
E mentre progettiamo di vivere
Proprio allora si muore. (Puskin)

Un libro delicato e commovente, che parla di vita e di morte, di presenza e di assenza, di passato e di futuro.

*In molte righe ho rivisto mia madre, morta il tre marzo. 
Questo libro mi ha fatto piangere un bel po'.
Cerco di "piagnucolare" il meno possibile perchè lei mi ha detto di essere forte.
Mi manca la sua presenza, lei era il mio giardiniere di fiducia.



1 commento:

lafenicerinascedase ha detto...

Piangi quel che ti serve, resti forte lacrima dopo lacrima.
Un grande abbraccio
Francesca

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